Mentre il magnate dell’alta cucina Anthony Pagnotta continua a piangere per la scomparsa dei tre mugliatielli, le indagini congiunte tra la polizia del Canton Ticino e quella di Macchialupo hanno prodotto i primi risultati. Sotto la lente dell’ispettore McCallon e dell’investigatore Gerry Chicchiet è finito un noto lavoratore del paese, Maurice Cafàr, che per compensare l’immane fatica alla quale giornalmente si sottopone ha un bisogno costante di alimentarsi.
Era stato visto aggirarsi in quei pressi, secondo testimonianze molteplici, ma sulla sua colpevolezza permane più di qualche dubbio: se avesse mangiato lui i mugliatielli, si vedrebbero nella sua pancia in trasparenza.
Peraltro il sospettato ha presentato un alibi di ferro, anzi “di bronzo”, visto che nel giorno del misfatto era a Reggio Calabria a trovare i suoi due fratelli maggiori, i Bronzi di Riace.
Per questo il coinvolgimento di Maurice Cafàr pare debba assolutamente escludersi.
Intanto si diffonde la preoccupazione per la sorte dei tre mugliatielli.
Anthony Pagnotta rilancia il suo accorato appello: «Ridatemi i miei figlioletti» grida ai quattro venti!
E noi concordiamo. In fin dei conti i mugliatielli, con Pagnotta, “è la morte loro”!