L'indiziato Sean Jo
Il giallo dei mugliatielli scomparsi si complica. Si affacciano all’orizzonte nuovi sospettati. In assenza di prove materiali la task force costituita dall’ispettore Mc Callon del commissariato di Macchialupo, dal detective Gerry Chicchiet della scientifica svizzera e dal noto esperto di “chianca forense”, lo statunitense de Roma Thomass Inn, che ha il laboratorio all’inizio di via Tribuni, ha disegnato un profilo psicologico del potenziale autore del delitto. Innanzitutto i tre hanno passato al vaglio i criminali gastronomici della zona schedati e, in base ai precedenti, hanno indirizzato l’attenzione su Sean Jo, già moltissime volte indiziato di mugliatiellicidio plurimo. Tuttavia non hanno trovato prove evidenti. Qualche sospetto rimane per via dell’alibi che ha presentato l’indiziato. Ha affermato infatti che era a lavorare, ma non ci ha creduto veramente nessuno.
L'indiziato Gerry Fornaciaro
Quindi, poiché sulla scena del crimine sono state individuate tracce di caffè Borbone, si è pensato ad un probabile coinvolgimento di Gerry Fornaciaro. Egli è stato trovato in possesso di armi atte ad offendere i mugliatielli, forchetta e coltello, con tanto di stiaucco (tovagliolo) attaccato al collo. Poiché si trovava fuori da un bar, non si capisce che cosa ci facesse con le posate. Le analisi sui reperti non hanno però fatto riscontrare tracce di DNA di mugliatiello.
Anche la famiglia della vittima, nella persona di Rocky, fratello del magnate Anthony Pagnotta, ha voluto dire la sua. "Ridategli i mugliatielli altrimenti non se ne va più da Lacedonia". Questo l’avvertimento, che suona anche come una minaccia.
To be continued
L'esperto di macelleria tradizionale forense Thomass Inn