Una passione per gli antichi lavori manuali che trova riscontro in una sensibilità acuminata e in un indiscutibile gusto per il bello, tratti caratteriali che costituiscono tratto distintivo dell’indole di Antonietta Di Martino, signora di Aquilonia, accanto ad una notevole vena di poesia. Anche lei è stata ospite presso il Castello Ducale di Bisaccia in occasione della esposizione dedicata all’artigianato irpino al femminile. Antonietta inventa e crea i suoi lavori adoperando i più classici degli attrezzi femminili: l’uncinetto e il chiacchierino. E i risultati di tale opera paziente ed inesausta sono a dir poco meravigliosi, perché conservano il gusto dell’antico ibridato dalla originalità creativa. Lavoro, passione e divertimento: sono questi gli ingredienti necessari all’artigianato artistico.
Per quanto decenni or sono abbia conseguito una laurea in architettura Enzo Costanza ha sempre vissuto di arte e di comicità, perché tale è stata la sua vocazione, che egli ha ostinatamente perseguito riuscendo a raggiungere palcoscenici nazionali e talvolta anche internazionali. In ogni caso, per quanto la sua mente viaggi alta tra le nuvole, i suoi piedi sono stati sempre ancorati a terra, essendo egli portatore di una umanità, di uno spirito di solidarietà e di una spontanea simpatia che difficilmente si riscontrano tra i personaggi dello show business. Soprattutto non ha mai rotto il legame con la sua amata Irpinia, avendo deciso di farne base operativa per le sue incursioni artistiche in ogni parte della penisola. E così, anche in qualità di scrittore comico, la zona d'elezione per la composizione dei suoi libri è la terra dei lupi. Non a caso il suo buen retiro creativo è Lacedonia, luogo dove sono di fatto nati "C'è bisogno di Costanza", il primo dei suoi volumi, e "Precari si nasce", il secondo, che ha riscosso un notevolissimo successo. Ora siamo al terzo ed Enzo ha cominciato in questi giorni il "pellegrinaggio" creativo che lo condurrà spesso a Lacedonia, un luogo che evidentemente lo ispira, anche perché sede di LUPUS IN FABULA, che da anni collabora con lui. Ormai è di casa, al punto che moltissimi lo conoscono e lo salutano per strada. Gustoso un aneddoto. Esibendosi a Torino, fu circondato da un numeroso gruppo di lacedoniesi ivi residenti, che lo avevano conosciuto a Lacedonia e lo consideravano, a tutti gli effetti, un compaesano. E di fatto Enzo Costanza lo è a pieno titolo. Che sia un grande è fuori di discussione, che lo sia ancor di più in grazia di una sua connaturata umiltà è ancora più certo. Siamo dunque sicuri che anche questa sua nuova fatica letteraria sarà un inno al divertimento.
Confesso che ci piacerebbe proprio sapere in grazia di quale arcana maledizione la nostra Irpinia è così avara di riconoscimenti per i suoi figli portatori di talenti artistici, letterari o d'altra natura. Par quasi che le nostre genti attendano il lontanissimo momento del trapasso per dar luogo a commemorazioni di personaggi del mondo della cultura che magari vengono spesso tenuti in non cale. Di esempi se ne potrebbero fare moltissimi e crediamo che chiunque possa riconoscersi in tale strana realtà dei fatti. Sembra quasi che quando ci sia da riconoscere l'altrui talento si proceda sempre con il freno a mano tirato, quasi che l'altrui meritato successo deprivi noialtri di qualcosa.
Ebbene, LUPUS IN FABULA ha scelto diversamente ed intende offrire doveroso lustro a quanti lo meritano hic et nunc.
E questo è proprio il caso del poeta e narratore Alfonso Nannariello, la cui perizia artistica è pari soltanto alla grande umiltà della quale è portatore, cui s'accompagna una magnanimità che si estroflette in ogni suo gesto, in ogni dettaglio comportamentale. Ha presentato a Lacedonia, alla presenza di un pubblico inusualmente folto (quando si parla di libri è raro vedere le sale piene), "La vendetta dell'Arcangelo Gabriele", un romanzo che muove da un fatto storico accaduto a Calitri intorno alla fine del secolo decimonono, un evento delittuoso che vide la compartecipazione di due amanti all'omicidio del coniuge della protagonista.
Una serata che è stata brillantemente condotta da Rocco Pignatiello, ineccepibile sotto il profilo ermeneutico, con una interpretazione che si è dilatata ben al di là del testo in se stesso e che si è richiamata all'antichità classica greca, con l'intervento attivo degli dei nel farsi delle vicende umane. Ottima anche la scelta dei tempi, non lunghi, che hanno consentito di avviare un dibattito per nulla affatto noioso, al punto che gli astanti si sono infine levati dalle sedie soddisfatti e portatori ancora di un po' d'appetito di conoscenza.
Un elogio doveroso va fatto anche all'ottima presidente della Pro Loco, Adele Melillo Franzese, che ha introdotto i lavori ed ha sintetizzato brillantemente i contenuti del romanzo. Presente anche l'animatore del gruppo fb degli Artisti Irpini, Pasquale Luca nacca, che è venuto appositamente da Avellino per intervistare Alfonso Nannariello.
Insomma, stando a quanto è accaduto ieri, Lupus In Fabula ritiene che per la cultura irpina ci sia ancora un barlume di speranza.
Dal 27 gennaio parte la XX edizione di Art Innsbruck 2016, in Austria, presso il “Messe” della famosa località turistica alpina. Una consolidata mostra internazionale di arte contemporanea e antiquariato, in una suggestiva e ampia location che ospiterà 90 tra galleristi e mercanti d’arte provenienti da 10 nazioni per presentare quadri, incisioni originali, sculture, fotografie, nuovi sistemi di arte digitale e altri oggetti di gran pregio. Ines De Leucio, artista con radici ad Altavilla Irpina, sarà l’unica protagonista della Campania a questa importante rassegna di livello internazionale, grazie alla Tornatora Art Gallery di Roma, importante galleria capitolina presente ad Art Innsbruck insieme alla HF Contemporary Art London, alla Depelmann di Langehagen in Germania, alla Galeria de Arte Maria Aguilar di Cadice, e ad altre realtà di notevole spessore provenienti da tutta Europa.
Le opere che espone la De Leucio sono Campo di Concentramento e Onda Cosmica, espressioni di due significativi momenti della storia professionale dell’artista. La prima, realizzata negli anni ’90, è una denuncia ferma delle ingiustizie e violenze ricorrenti nella storia dell’umanità, che mirano ad annullare i sentimenti di ognuno e all’emarginazione dei più deboli e indifesi; l’altra tela è un vortice di positività e speranza, dotata di una cromaticità viva che rappresenta un invito alla speranza e al bello, ed è risalente ad alcuni anni fa, alla vigilia del ritorno nella sua terra natia, l’Australia, dove tuttora vive. In entrambe emerge quella personalità complessa e al contempo estremamente veritiera mai venuta meno nella sua lunga carriera.
Ines De Leucio, pittrice e scultrice, ha esposto a Roma presso le Sale del Bramante del complesso S. Maria del Popolo e al Museo Domiziano, a Firenze nella Galleria d’Arte Mentana, a Benevento, Napoli e ovviamente in Australia, ad Adelaide, presso la The Fine Day Gallery.
La Tornatora Art Gallery, presente in Austria anche con opere di altri artisti contemporanei e iperrealisti, è guidata da sei anni con grande professionalità da Anna Astrella, giornalista, e Maria Grazia Londrino, art director, e costituisce un valido punto di riferimento artistico e culturale nel panorama romano.
Alberto De Rogatis