Quello tra Rocchetta e Lacedonia è un legame che affonda le sue radici in una storia condivisa: vicinanza geografica, praticamente pochi chilometri in linea d'aria; vicende che hanno coinvolto entrambe le comunità; appartenenza, per secoli, alla stessa diocesi; interscambo commerciale da epoche remotissime. Ciò mi consente di affermare che un lacedoniese dovrebbe sentirsi a casa propria a Rocchetta e viceversa. Già nel passato, anche non troppo lontano, si sono registrate collaborazioni tra i due paesi per quel che concerne il carnevale ed oggi l'uso ritorna, nella speranza che si consolidi nel tempo. In campo molte associazioni: PRO LOCO "G. Chicone" di Lacedonia, "FilaMenti", "Operatori di pace" ONLUS, Casa S. Anna e Casa Madre Rosa, SRAR, Rocchetta Fitnees & Gym. Le iniziative avranno inizio domani a Rocchetta, mentre già dal nove è aperta una mostra concernente il carnevale presso il MAVI. Di seguito il programma dettagliato nella locandina.
Tre anni or sono le amiche Teresa D'Agostino e Annamaria Fabbrizio attuarono un'idea a lungo accarezzata, quella di creare un laboratorio permanente per il recupero delle antiche arti sartoriali, coinvolgendo un ragguardevole numero di persone. Vollero chiamare il loro gruppo "Fila ... Menti", al fine, soprattutto, di evidenziare il lavoro intellettuale che è alla base di quello manuale. Nei fatti, in questi tre anni, chi scrive è stato testimone di un crescendo di vis creativa, che si è estroflessa in manifestazioni come a Lacedonia non se ne vedevano da parecchio tempo, a cominciare da quella denominata "La Rot' r' la zit'" (La dote della sposa), con il recupero e la creazione di abiti matrimoniali femminili appartenenti agli eterogenei periodi del secolo ventesimo. Un defilè, questo, che non ha mancato di attirare l'attenzione di eterogenei comuni, che anche nell'anno appena trascorso hanno invitato il gruppo ad esibire nei loro centri urbani le creazioni. E questo è ancor poco. Dopo un attentissimo studio relativo all'abbigliamento del basso medio evo nel Regno di Napoli, il gruppo "Fila ... Menti" ha creato di sana pianta gli abiti storici che, in due successive edizioni, hanno indossato i molti figuranti che hanno partecipato alla rievocazione del Giuramento dei Baroni contro Ferrante d'Aragona, evento che si tenne a Lacedonia il giorno 11 di settembre del 1486. Se non fosse stato per le bravissime associate al gruppo, che l'hanno concepita ed hanno provveduto alla realizzazione dei vestiti, ognuno di essi un'autentica opera d'arte, tale manifestazione non avrebbe mai potuto aver luogo. Chi scrive augura a tutte le associate a "Fila ... Menti" di perseverare lungo questa strada, nonostante le difficoltà che pure non mancano mai di presentarsi di fronte a quanti operano con la più assoluta abnegazione a pro della evoluzione culturale della società nel suo complesso. Complimenti e auguri!
È stato presentato questo pomeriggio, presso l'aula didattica del MAVI, il calendario 2018, a cura di Leonardo Quatrale e della Pro Loco "G. Chicone", con il patrocinio del Comune di Lacedonia. Nell'anno in corso il tema delle foto e degli scritti, che campeggiano sulle pagine, è quello del Bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis, celebrato in funzione della preziosa eredità che egli ha lasciato al paese, ovvero la fondazione della Scuola Normale Rurale dell'Alta Irpinia, meglio conosciuta con il nome che le venne attribuito dopo la riforma di Gentile, il Magistrale. E dunque sono state pubblicate le foto del celebre Istituto. ritratto in eterogenei momenti della sua ultracentenaria storia, e di taluni elementi caratteristici dello stesso, oltre a scritti desanctisiani che parlano di Lacedonia.
L'incontro, moderato da Antonio Pignatiello, presidente della Pro Loco, ha visto gli interventi di Leonardo Quatrale, dell'ottimo preside Antonio Bozzone e dei sindaci di Lacedonia e Morra De Sanctis Antonio Di Conza e Pietro Mariani.
Quando mi accade di entrare, per le più eterogenee ragioni, nel Centro Sant'Anna, una residenza che ospita, cura e recupera a Lacedonia persone in stato di disagio psichico, confesso che il mio cuore si apre alla speranza e si rallegra. Non sono mai stato insensibile alla sofferenza altrui, ragion per la quale gli evidenti segni della riabilitazione in fieri, che riscontro negli amici ospitati, mi rallegrano molto. Un periodo di volontariato tra quelle mura me li aveva resi particolarmente cari e sono veramente contento di poter affermare che li trovo sempre meglio ogni volta che vado a trovarli. Merito della organizzazione ineccepibile, da un canto, e dall'altro della sensibilità estrema di tutto il personale impiegato, cui si associa una professionalità inappuntabile. L'occasione di incontro mi è stata offerta oggi da una festa prenatalizia, con apertura alla società civile, durante la quale sono stati presentati i lavori che gli ospiti producono nel corso degli svariati laboratori artistici cui partecipano, a cominciare da quello di pittura e di lavorazione dell'argilla. Non hanno disertato l'appuntamento gli amministratori locali, a cominciare dal sindaco, e i rappresentanti delle associazioni, Pro Loco "G. Chicone", US Lacedonia, UNLA etc.
Il filosofo francese Michel Foucault ebbe a sostenere che «l'uomo è la più fragile delle creature», ma non è forse vero che il grande valore del cristallo, rispetto al semplice vetro, risiede nella sua fragilità? Ecco come dunque vedo gli ospiti del centro: sono puri, trasparenti come il cristallo, ancorché com'esso fragili, e sono felice dunque che siano affidati a personale capace e competente che li tratta con grande dedizione, come si usa fare con ciò che di più delicato ed al contempo prezioso esista.
In fin dei conti la civiltà di una società si misura anche dalla cura che ha dei propri esponenti più fragili!