Un gran numero di persone ha partecipato, domenica 17 del mese corrente, alla seconda edizione dell’evento venatorio denominato “La Battuta del Distretto”, organizzato dal Distretto di caccia al cinghiale “Alta Irpinia”. Hanno partecipato innumerevoli squadre provenienti da cinque comuni, ovvero, in ordine alfabetico, Aquilonia, Bisaccia, Lacedonia, Monteverde e Senerchia.
È da riferire che, nei fatti, i cinghiali ormai costituiscono un vero e grave problema in virtù dell’introduzione in natura di specie non autoctone ed estremamente prolifiche, ragion per la quale gli agricoltori dell’Irpinia intera, in particolare di quella orientale, sono quasi sull’orlo di una crisi di nervi, considerate le frequenti devastazioni delle loro coltivazioni, mentre l’ecosistema di zona è in via di completo stravolgimento.
Al di là di questo, è da riferire che nel corso della caccia sono stati abbattuti due esemplari, i quali, dopo che le loro carni sono state sottoposte ad analisi zooprofilattiche per verificarne la salubrità, sono stati donati alla Caritas di Avellino per il pranzo di Natale degli indigenti.
Nel pomeriggio, a margine della battuta, si è tenuto un convegno presso il Castello Ducale di Bisaccia, nel cui corso sono intervenuti il Presidente del Distretto di caccia al cinghiale “Alta Irpinia” Giuseppe De Meo, i sindaci Marcello Arminio (Bisaccia), Antonio Di Conza (Lacedonia), Franco Ricciardi (Mo0nteverde), Giancarlo De Vito (Aquilonia) e Beniamino Grillo (Senerchia), il capo della segreteria del Presidente della Regione Campania Franco Alfieri e il Presidente della Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Campania Maurizio Petracca.
Il motto è di quelli che al LUPO piacciono davvero tanto: «IRPINIA TI VOGLIO BENE!»
Nei fatti queste parole racchiudono l'essenza di una bellissima iniziativa che va avanti da alcuni anni a cavallo della festa dell'Immacolata. I ragazzi fanno tappa in tutti i 118 paesi che compongono la nostra provincia in soli tre giorni onde raccogliere addobbi natalizi che adorneranno i pini piantati in alcuni comuni, che cambiano di anno in anno. Nel 2017 la scelta è caduta su S. Angelo, Ariano e Volturara. E anche Lacedonia ha fatto la sua parte. I giovani sono stati accolti presso la Pro Loco "G. Chicone". Erano presenti, per l'occasione, i minori non accompagnati del locale SPRAR e gli ospiti del Centro "S. Anna".
Nata nel 2011, l'iniziativa ha ormai assunto tutti i caratteri della consuetudine o, meglio è dire, della tradizione posta in essere nel segno della esigenza di abbattere le distanze culturali e geografiche al fine di ridiventare comunità coesa, quella dei "Figli del Lupo", nel segno della comune appartenenza ad un territorio splendido, ancorchè per molti aspetti penalizzato.
Anche noi, nel fare i complimenti più sentiti ai promotori dell'iniziativa, da bravi LUPI (e non per caso il nostro nome è LUPUS IN FABULA), ci uniamo al nutrito coro di quanti declamano: «IRPINIA TI VOGLIO BENE!»
Uno dei tomi (30 in tutto) dell'Encyclopedie di Diderot in lingua francese (edizione del 1754) - Biblioteca del Museo Diocesano "S. Gerardo Maiella" di Lacedonia
Uno dei mezzi più efficaci per la diffusione delle idee nel mondo e tra gli eterogenei popoli, e pertanto uno degli strumenti più determinanti per l’evoluzione dell’umanità fino agli attuali livelli, è stato, senza dubbio alcuno, il “libro”. Oggi si ritiene, però a torto, che esso sia quasi al suo tramonto, travolto dalla praticità del web, che è in grado di trasferire informazioni in tempo reale: ma è solo il supporto che cambia, dalla carta ai software, perché la vis creativa sgorga sempre e comunque dalla mente umana. Che lo si legga in video o sfogliando pagine ingiallite dal tempo, un libro è sempre ciò che è stato, ovvero lo strumento più adeguato a trasmettere conoscenza di generazione in generazione. E la conoscenza, come è noto, è la condizione essenziale perché si produca, nell’ambito delle società, vera libertà: senza di essa c’è oscurità e quindi condizionamento, cioè assenza di libertà.
E un omaggio alla mente umana, “libera” soltanto in quanto forza creativa, vuol essere il programma di presentazione di libri ed autori denominato «Liber … tà», che avrà inizio in dicembre a Lacedonia per iniziativa dell’UNLA (Unione Nazionale per la Lotta all’Analfabetismo). Tre o quattro gli incontri previsti ogni mese, con cadenza settimanale, nel cui corso saranno presentati libri e soprattutto i loro autori, i quali godranno della promozione degli organi di diffusione mediatica afferenti all’organizzazione de quo. Già diversi autori si sono prenotati, con proposte che spaziano dalla poesia, al saggio filosofico, al romanzo. Per ogni informazione si può contattare lo scrivente al cell. 338.6831696 o alla e-mail di LUPUS IN FABULA.
Un manoscritto seicentesco del Padre Davino Guinigi Lucchese che racconta la storia di Giacomo Candido -Biblioteca del Museo Diocesano "S. Gerardo Maiella" di Lacedonia
Il gruppo dei cinquantenni
I coscritti della classe 1967 avevano deciso, per festeggiare il raggiungimento della soglia dei 50 anni di età, di rifuggire dalla consueta reunion nostalgica e di puntare alla organizzazione di una serata enogastronomica e musicale benefica onde raccogliere fondi da destinare ad una giusta causa, in maniera tale, però, che fosse chiara, per amore di onestà e trasparenza, la destinazione delle somme, grandi o piccole, raccolte. Infatti esiste oggi una sfiducia diffusa, e per alcuni versi anche giustificata, nei confronti di talune organizzazioni che sono state al centro di polemiche e quindi i "ragazzi del '67" hanno stabilito che fosse meglio "andare sul sicuro". E dunque chi più degno del conosciutissimo missionario di Lacedonia, Peppino Leone, che opera in Brasile per le Comunità Papa Giovanni XXIII del compianto don Oreste Benzi (in procinto di essere beatificato), essendo responsabile di una vastissima zona dell'entroterra brasiliano? Ecco dunque che il denaro raccolto attraverso la somministrazione di vivande tipiche locali, 1500 euro, che in Italia sono irrisori ma in Sud America costituiscono una somma cospicua, contribuiranno a salvare e mantenere diversi meninos de rua, i bambini di strada, che in Brasile vengono uccisi per l'espianto degli organi o rapiti per essere venduti ai pedofili e che le Comunità "Papa Giovanni XXIII", con il nostro compaesano missionario, salvano dalla morte o dallo sfruttamento sessuale (che forse è ancor peggiore della morte), assicurandogli un futuro dignitoso nel loro Paese di nascita (come tutti invocano).
Gli organizzatori hanno tenuto a ringraziare la popolazione con le seguenti parole:
«Cinquentenni per il sociale. GRAZIE! Il gruppo del '67 ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e contribuito "nonostante Eolo" (il vento freddissimo che si è levato nella serata dell'11 c. m.) alla riuscita della serata solidale che si è tenuta sulla Piazzetta Primo Maggio (nella data sopra indicata), a favore delle Comunità Papa Giovanni XXIII vicine ai bisognosi del mondo (compresa l'Italia). Salutiamo tutti con una frase a noi cara: "Quello che noi facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno" (Santa M. Teresa di Calcutta)».
A sua volta Peppino Leone ha ringraziato gli organizzatori ed i partecipanti con una lettera carica di gratitudine (riportata di sotto in copia).
Bonifico da € 1000
Bonifico da € 500
Ringraziamento di Peppino Leone
Il missionario di Lacedonia Peppino Leone