A 16 - Area di serizio Irpinia nei pressi di Avellino
Che cosa ha contribuito a costruire la grandezza degli antichi Romani? Essenzialmente l'aver compreso l'importanza delle strade per i commerci e per le conquiste, che all'epoca erano reali ed oggi possono e devono essere metaforiche. Ebbene, quando ho appreso dell'ennesima iniziativa di Coldiretti, il mio pensiero si è proiettato in epoche remotissime, quando la nostra Irpinia era attraversata dall'Appia, la principale arteria stradale del meridione per molti secoli. Nei fatti quale migliore luogo per "vendere" i propri prodotti, ovverossia per pubblicizzarli a livello internazionele, se non le principali arterie viarie che oggi sono le autostrade? Proprio in questo consiste l'intesa stipulata da Coldiretti e Società Autostrade per l'Italia che presenta la significativa legenda di «Il Mercato di Campagna Amica». Nei fatti talune aree di servizio da Frosinone a scendere in giù sono diventate per due giorni, ieri e oggi, un vero e proprio punto per il commercio della frutta e delle verdure. Naturalmente anche la Coldiretti di Avellino ha fatto la sua parte, conducendo nell'area di servizio "Irpinia" l'azienda di Venticano, che opera nel comparto ortofrutticolo, denominata Le Colline del Sole.
Estremamente eloquente il commento del Vicedirettore della Coldiretti di Avellino, dott. Gerardo Palladino, il quale ha affermato: «Romani, toscani, liguri, pugliesi, spagnoli, napoletani. Eh si, ci riconoscono al volo. Sanno tutti che comprare direttamente dai nostri produttori è garanzia di freschezza e sicurezza alimentare». Come non concordare? LUPUS IN FABULA si batte da sempre per il commercio agricolo a chilometro zero, soprattutto se le produzioni sono certificate da un'Associazione di Categoria, la più imponente ed attiva in Italia per il settore agricolo, con il suo milione e mezzo di associati, quale è Coldiretti.
L'idea di portare i prodotti della nostra verde Irpinia in autostrada, poi, mi è davvero piaciuta subito: si tratta di un'ottima iniziativa promozionale della quale beneficeranno, a livello di marketing, tutte le produzioni nostrane.
Dott. Gerardo Palladino, Vicedirettore di Coldiretti Provinciale di Avellino
Dott. Michele Filippo Miscia, nuovo Delegato Regionale dell'UNLA
Posso garantirvi, cari amici, che è cosa ben strana e senza dubbio non molto elegante parlare di se stessi in prima persona, ma è inevitabile quando si è parte integrante della notizia da dare. Da stasera sono il nuovo Delegato Regionale della Campania dell'Unione Nazionale per la Lotta all'Analfabetismo (in verità si tratta di lotta serrata ad ogni forma di ignoranza, che è piaga abbastanza purulenta nei tempi nostri), e quindi la nuova sede della Delegazione è Lacedonia. Tutto questo avviene nel settantesimo anniversario della fondazione di quello che è uno degli Enti morali più prestigiosi e datati d'Italia, fondato nel 1947 dal grande meridionalista Francesco Saverio Nitti. In verità io avevo premuto per la riconferma nella carica del carissimo amico Prof. Pietro Guglielmo, il quale ha operato benissimo ma che, dopo due mandati triennali, ha deciso di passare il testimone, anche perché è comunque membro del Direttivo Nazionale dell'Ente.
La progettualità sottesa a creare opportunità formative, anche finalizzate all'acquisizione di competenze per l'entrata rapida nel mondo del lavoro, troverà dunque da domani il suo centro proprio a Lacedonia per quel che concerne l'intera Regione Campania. Resteranno comunque inalterate le attività consuete del Centro Culturale per l'Educazione Permanente UNLA lacedoniese, ovverossia la conduzione della Scuola permanente di italiano e legalità di base per stranieri, il volontariato a pro delle fasce della popolazione portatrici di disagio, i corsi di aggiornamento e formazione per il personale della scuola pubblica, essendo l'UNLA Ente accreditato presso il MIUR, le ricerche storiche, antropologiche etc. che hanno caratterizzato l'azione in questi anni, la consulenza formativa per gli studenti di ogni ordine e grado, l'organizzazione di eventi culturali di eterogenea sorta etc.
Prof. Pietro Guglielmo, membro del Direttivo Nazionale dell'UNLA
Non ricordo più da quanti anni predico ai quattro venti la necessità di tornare ad innamorarci dei nostri paesi per riuscire ad invertire il pericoloso trend di decrescita antropica che sta letteralmente svuotando gli agglomerati urbani dell’Irpinia montana, nessuno escluso. Devo dunque rendere merito alla Pro Loco di Vallesaccarda perché ha compreso, come l’Alchimista di Paolo Coelho, che, per quanto possiamo sognare meraviglie molto distanti nello spazio da noi e tentare di raggiungerle, alla fin fine il vero tesoro si trova sotto i nostri piedi. È la terra d’Irpinia, quella che calpestiamo tutti i giorni, lo scrigno che conserva meravigliosi vestigi di storia plurimillenaria, visibili soltanto a chi possiede occhi per guardarli. E dunque un nutrito gruppo che fa capo alla Pro Loco di Vallesaccarda, paese celebre soprattutto per la sua gastronomia, per tappe sta visitando tutti gli attrattori turistici dell’Irpinia interna. Quella odierna è stata la settima tappa. Stamattina l’attenzione si è incentrata su Lacedonia, ove il gruppo è stato accolto dal sindaco Antonio Di Conza. Quindi si è diretto presso la Chiesa Concattedrale e nel Museo “San Gerardo Maiella”, ove insiste il celeberrimo Pozzo del Miracolo, sul quale i visitatori si sono a lungo soffermati. È stata poi la volta del MAVI, il Museo Antropologico Visivo Irpino, che narra la storia della cultura contadina attraverso le immagini scattate nel 1957 dal noto studioso americano Frank Cancian.Oggi pomeriggio, invece, dopo aver pranzato presso l’Antica Ostaria del Valtuscano, la comitiva sarà a Monteverde, ove avrà modo di visitare il Castello Baronale, ricchissimo di suggestioni, altri rilevanti attrattori culturali e ambientali, con una puntata finale, a quel che pare, presso la birreria irpina per eccellenza, il luogo ove si produce l’ottima birra artigianale Serro Croce.
Una iniziativa, quella della Pro Loco di Vallesaccarda, pionieristica e veramente encomiabile, protesa a conoscere il nostro comune territorio d’origine e a superare stupidi ed anacronistici campanilismi, che oltre a non giovare a nessuno sono anche estremamente deleteri.
LUPUS IN FABULA si augura che la popolazione d’Irpinia si decida, una buona volta, ad emulare simili iniziative, con interscambi tra gli eterogenei comuni, solo e unico antidoto alla completa decadenza culturale.
La Pro Loco di Vallesaccarda presso Il MAVI
Il Pozzo del Miracolo operato da San Gerardo Maiella a Lacedonia
A pranzo presso l'Antica Ostaria del Valtuscano a Lacedonia
A pranzo presso l'Antica Ostaria del Valtuscano a Lacedonia
Monteverde - Foto T. Rorro
Monteverde - Foto A. Pignatiello
«La bellezza salverà il mondo» costituisce la perentoria affermazione che Dostoevskij pone sulle labbra del principe Miškin in un suo celeberrimo romanzo, che evitiamo di citare per non creare fraintendimenti, stante l’oggetto particolare di questo articolo. A tale enunciato ho sempre creduto, soprattutto quando si tratta del “mondo interiore”, ovverossia dell’universo intrapsichico delle persone, che ai giorni nostri è messo a durissima prova da una mentalità affatto aliena, o quasi, da quel senso di solidarietà che connotava in positivo le generazioni che ci hanno preceduto e che poneva al riparo gli individui da forme ormai comunissime di disagio quali la depressione.
Non è un caso se le patologie che investono la psiche, e che non sono riconducibili a cause neurologiche, vanno dilagando nella società attuale, come dimostrano le fredde ed impietose statistiche.
È proprio il “male oscuro”, se non affrontato adeguatamente, la porta d’accesso a malattie mentali ben più gravi, che comunque possono guarire del tutto, laddove chi ne è affetto venga coinvolto in azioni di recupero finalizzate alla socializzazione e all’azione, specialmente creativa. Credo valga bene la pena di ricordare che la grande poetessa Alda Merini è stata vittima di una storia patologica risoltasi felicemente anche attraverso la pratica della poesia.
Tale convinzione è alla base di una iniziativa che da domani, 7 marzo, sarà posta in essere presso il Centro Sant’Anna, una residenza terapeutico – riabilitativa per il disagio psichico, dal CCEP UNLA di Lacedonia: una lectura dantis che si protrarrà nel tempo e che troverà nella Divina Commedia il suo fulcro, stante l’incontestabile realtà che la condizione dei disagiati psichici è talvolta una vera “discesa agli inferi”, secondo una nota espressione di Carl Gustav Jung, principio di un viaggio terapeutico che, speriamo, li riconduca a riveder le stelle. Proprio questo è l’obiettivo precipuo dell’iniziativa: fare in modo che la bellezza promanante dal massimo poema italiano avvolga di positiva luce l’intelletto dei partecipanti e li aiuti in qualche modo ad uscire dal circolo dei pensieri che in loro producono sofferenza. Un piccolo contributo in termini di attenzione verso gente che soffre al fine di alleviarne in qualche maniera il dolore ed accompagnare gli sforzi che giornalmente compiono gli operatori, nella fattispecie la psicologa dott.ssa Paola Ottiero e l’educatore Francesco Leone. Questo l’intento che motiva lo scrivente, che dovrà tornare a confrontarsi con Dante Alighieri tentando di tradurre nella pratica il suo metaforico e poetico esempio: non c’è inferno, nella dimensione umana, dal quale non si possa uscire! Di questo sono sicuro, specialmente se gli inferi sono quelli di una patologia psicologica.