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“Genius Loci Festival”
Scade il 31 dicembre il concorso nazionale per cortometraggi riservato alle opere realizzate dalle scuole secondarie di I e II grado
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Il festival è parte di un progetto didattico sul cinema che mette al centro il tema delle aree interne e fragili, dei territori e luoghi marginali e di piccole comunità nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini
per la Scuola del MiC e del MIM.
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Milano, 13 dicembre 2022
>>Con un bando di concorso cinematografico indirizzato alle scuole di tutta Italia è stato avviato il progetto “Genius Loci. Il cinema racconta il Territorio”: entro il 31 dicembre dovranno pervenire all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. le domande di partecipazione per cortometraggi realizzati nell’ambito di progetti didattici nella scuola secondaria di primo e secondo grado e che siano centrati sul racconto delle aree interne, delle aree fragili, dei territori e luoghi marginali e di piccole comunità. Possono partecipare cortometraggi realizzati senza limiti relativi all’anno di produzione. >
>>>Il progetto “Genius Loci” nasce dall’alleanza tra keaton.eu, portale dedicato al cinema per la scuola, e il CSC-Centro Studi Cinematografici, associazione nazionale di cultura cinematografica.>
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Tra le opere presentate saranno selezionati i film da proiettare in sala nel Genius Loci Festival, che si terrà a maggio in Irpinia. Nella sezione concorso del festival la giuria tecnica premierà il miglior film di scuola secondaria di II grado e il migliore di scuola secondaria di I grado, mentre la giuria del pubblico premierà un film scelto da entrambe le categorie.
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Ma l’evento festival, che oltre al concorso prevede una rassegna a tema e incontri con personalità della cultura, è solo un aspetto del progetto: i film saranno infatti oggetto di riflessione condivisa attraverso un articolato programma formativo che coinvolgerà, nei primi mesi del 2023, alcuni istituti scolastici della provincia di Avellino, insieme ad altri istituti della Lombardia, della Puglia e della Sicilia. Il progetto si articola in seminari didattici e laboratori pratici che ricalcheranno una parte significativa della filiera del cinema e dell’audiovisivo: la selezione dei film avverrà tramite un laboratorio durante il quale i ragazzi delle scuole irpine saranno guidati da formatori e professionisti nel lavoro di analisi delle opere pervenute; analoghe attività didattico-laboratoriali serviranno a costruire il programma del festival, curarne la realizzazione, la conduzione con interviste agli autori, la comunicazione audiovisiva e la stessa giuria tecnica, mentre la giuria del pubblico sarà affidata agli studenti delle scuole delle altre regioni.
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Il Festival sarà dunque un luogo di dialogo, confronto e riflessione sui linguaggi, le forme, le tecniche scelti dai giovani per la creazione delle loro opere oltre che un luogo per riflettere su territori e luoghi marginali. L’intento del progetto “Genius Loci. Il cinema racconta il Territorio” è quello di intervenire in un’area lontana dalle grandi infrastrutture culturali, sulla base di una rete di accordi e collaborazioni che raggruppa le scuole e alcune delle principali istituzioni culturali territoriali.
La zona in cui si svolgeranno le attività in presenza previste dal progetto si trova nella parte più orientale della Provincia di Avellino, un’area periferica di alta collina con insediamenti urbani dispersi. I piccoli comuni in cui si trovano le sedi scolastiche coinvolte sono soggetti a un lento e costante spopolamento; la lontananza dai grandi hub culturali aggrava la circostanza di perifericità e isolamento che spinge spesso i giovani a un’emigrazione senza ritorno. Le scuole restano tuttavia una fondamentale infrastruttura culturale del territorio, vero e proprio presidio in costante confronto con il processo di erosione del capitale culturale e dell’identità territoriale che si accompagna allo spopolamento.
Il progetto “Genius Loci. Il cinema racconta il Territorio” coinvolge Istituti irpini comprendenti scuola primaria, secondaria di I grado e numerosi indirizzi della scuola secondaria di II grado nonché diverse centinaia di studenti. La domanda di cultura e partecipazione che questi ultimi esprimono viene messa in relazione, grazie al progetto, con analoghe domande emergenti dai giovani di diversi territori delle regioni Lombardia, Puglia e Sicilia, facenti parte di istituti scolastici coinvolti nella dimensione virtuale dell’iniziativa, ovvero come “giuria popolare” – opportunamente formata – del festival cinematografico. Al centro di questo scambio è il territorio, sia in quanto valorizzato dalla scommessa di un evento culturale orizzontale e decentrato – il festival – sia in quanto l’identità dei luoghi e la sua rappresentazione simbolica diviene oggetto privilegiato di indagine attraverso il linguaggio cinematografico.
Il progetto è stato ammesso a finanziamento in base al bando “Progetti di rilevanza territoriale” 2022 nell’ambito del progetto “Cinema e Immagini per la Scuola” promosso da MiC-Ministero della Cultura e dal MIM-Ministero dell’Istruzione e del Merito.
KEATON è la piattaforma di cinema on demand (www.keaton.eu) che propone ai docenti e agli studenti italiani film e risorse didattiche. Keaton realizza in collaborazione con Unisona (www.unisonalive.it), proiezioni speciali ed eventi live per il mondo della scuola.
CSC - Centro Studi Cinematografici è una delle nove associazioni nazionali del pubblico riconosciute dallo Stato fin dal 1966. Il CSC è promotore di iniziative e progetti finalizzati all’utilizzo della didattica e dell’analisi del linguaggio audiovisivo come strumenti di educazione all’immagine e alla lettura critica dei mass media.
Per informazioni:
02 49543500 | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. | https://www.keaton.eu/festival-genius-loci
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La violenza sulle donne trova epifania in moltissimi modi, da quelli più estremi, quali il femminicidio, lo stupro, lo stalking, a quelli più occulti e subdoli, che si manifestano nella violenza di carattere psicologico in una società ancora fortemente attraversata dalla misoginia. Nel civilissimo “2022” i numeri sono impietosi. La media delle donne vittime di reati di genere che denunciano violenze in Italia ogni santo giorno arriva a novanta. Questo vuol dire che ogni anno le denuncianti raggiungono un’astronomica cifra che si attesta a ben oltre trentamila unità. Assolutamente aberrante. E viene da chiedersi quante siano invece quelle che sopportano in silenzio e tacciono: di sicuro sono molte di più. Secondo dati ufficiali relativi all’anno 2021, la maggior parte delle denunce giornaliere si registra in Sicilia con 172 casi, segue la Campania con 152. Questo dato smentisce il luogo comune che al Sud ci sia una scarsa propensione da parte delle vittime nel denunciare gli abusi. La terza regione dove si registrano più reati di genere è la Lombardia (132) seguita dal Lazio (124) e dal Veneto (112). La situazione ha dunque raggiunto una gravità inaccettabile. Parte dell’universo maschile sembra non voler comprendere che la parità di genere è uno stato di natura che risponde, peraltro, ad ogni principio morale anche di natura religiosa. Soprattutto nella nostra etica, quella che trova le sue radici nel cristianesimo, il rispetto nei confronti della donna costituisce un imperativo categorico.
Naturalmente la situazione non muterà laddove non cambi la cultura e in questo può intervenire con efficacia la scuola.
In prima linea, per amore di verità, c’è sempre l’IOS “Francesco De Sanctis” di Lacedonia, guidato dalla D. S. Silvana Rita Solimine, un Istituto che, a tutti i livelli, promuove la parità e il rispetto tra i generi nella pratica quotidiana, non mancando mai di far udire la propria voce con gesti concreti.
In tale ottica si è tenuta anche la manifestazione del 25 novembre, in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Una serie di flash mob tenutisi in luoghi emblematici del paese (di fonte al municipio, in piazza “De Sanctis”, di fronte allo storico magistrale e nel piazzale antistante la sede dell’IOS. Le classi partecipanti sono state quelle della secondaria di primo grado e le classi quinte degli eterogenei indirizzi della secondaria di secondo grado. Ad animare gli ottimi docenti, qui nominati in ordine alfabetico: Maddalena Bovenzi, Antonella Cericola, Stafania Cuozzo, Massimo D’Alesio, Massimo D’Alessandro, Rosa Fastiggi, Irene Megliola.
Il 2 di giugno del 1878, nella qualità di Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, Francesco De Sanctis telegrafò il testo che segue al coevo sindaco di Lacedonia: «In questo giorno di festa nazionale annunzio istituzione costà di Scuola Governativa Rurale Magistrale Maschile. Confido che non manchi energico concorso cittadino senza il quale le migliori istituzioni inaridiscono».
Il messaggio del grandissimo letterato e politico segnò l’incipit di una magnifica storia, quella della scolarizzazione di larghe fasce della popolazione d’Irpinia e del Meridione e di un dualismo simbiotico tra scuola e territorio che ha segnato tutto il Secolo breve e che ancora oggi produce effetti benefici.
La continuità orizzontale tra istituzione scolastica e società civile è stata, nei precorsi decenni, punto di grande forza degli Istituti Superiori di Lacedonia, la cui comunità ha seguito alla lettera l’ammonimento di Francesco De Sanctis, al punto che per un lunghissimo periodo si è ingenerata una sorta di anomala sinonimia tra il vocabolo “scuole” e il nome del paese: Lacedonia significava essenzialmente “scuola”.
Tale passato è ben lungi dall’essere stato cancellato dalle concrezioni del tempo, perché esso vive nella mentalità e soprattutto in una prassi, didattica e pedagogica, che pone al centro lo studente, la cui crescita complessiva costituisce il solo obiettivo da sempre perseguito.
E dunque perché mai al giorno d’oggi uno studente dovrebbe scegliere gli indirizzi scolastici proposti dall’IOS “F. De Sanctis” di Lacedonia?
· Per esperienza diretta posso affermare che la scuola vanta una dirigenza e un corpo docente forieri di grande preparazione, di notevole spirito di servizio e, caratteristica non affatto secondaria, di reale interesse rispetto alla evoluzione culturale e umana di ogni studente nel segno dell’empatia estroflessa in ogni rapporto intersoggettivo.
· Lo studente, laddove lo voglia, è messo in condizione di essere protagonista attivo della sua formazione e non soltanto fruitore passivo dell’insegnamento curricolare, che pure viene impartito nelle forme più adatte alla irripetibile singolarità costituita da ogni essere umano, soprattutto in una fase delicata quale quella del passaggio dalla prima adolescenza alla giovinezza.
· La scuola, soprattutto per gli indirizzi di carattere tecnico, favorisce l’apprendimento in situazione, che pure si fonda su solide basi teoriche. L’Istituto non perde occasione per acquisire nuovi strumenti tecnologici che facilitino l’acquisizione di conoscenza teorico-pratica.
· Lungi dall’essere un “castello con il ponte levatoio sollevato”, l’IOS lacedoniese è invece una istituzione aperta al territorio e sempre pronta a cogliere le opportunità offerte dalla società civile in termini di collaborazione positiva nell’interesse degli studenti.
· L’IOS “De Sanctis” è una scuola “dialogante”, in perenne ascolto delle istanze promananti dagli studenti e dalle famiglie.
E queste non sono che alcune delle caratteristiche che trasformano queste aule in luoghi di costruzione personale. Molti saranno i chiarimenti offerti nel corso dell’OPEN DAY on line che si terrà domani, 11 dicembre, dalle ore 16.00 alle 18.00. Il link di accesso è il seguente: htpps:/meet.googlm/cmr-wrsr-dhh
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Il terremoto del 1980, per l’Irpinia, è stato uno degli eventi più funesti dell’intera storia del territorio, pari, probabilmente, a quello verificatosi mezzo secolo prima, nel 1930, ed inferiore soltanto al cataclisma che devastò la quasi totalità del Meridione d’Italia nel 1456. Ricordare è importante non soltanto per rivolgere un pensiero commosso alle vittime e a quanti, in quelle circostanze, sperimentarono una sofferenza reale, di quelle che tolgono il respiro e sembrano fermare il cuore, ma anche per spiegare alle nuove generazioni la fragilità di un territorio a perenne rischio perché situato su faglie attive, nel nostro caso tanto orizzontali quanto verticali, come mostrano le mappe dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il solo modo per prevenire catastrofi come quella de qua è ricorrere a modalità costruttive antisismiche, avvalendosi di materiali idonei e non di scarto, come avveniva sovente nel passato, per motivi di risparmio economico. I giovani vanno resi edotti dei rischi e preparati adeguatamente soprattutto ad alimentare, in futuro, una società consapevole e votata a buone pratiche che tengano in non cale il profitto a fronte del diritto alla sicurezza. La scuola, in tale contesto, assume un ruolo di importanza primaria, chiamata com’è a forgiare i cittadini che dovranno muovere i propri passi esistenziali sul filo teso del domani. Forte di tale consapevolezza, la dirigente scolastica prof.ssa Silvana Rita Solimine, che guida da titolare l’IIS “E. Fermi” di Vallata e, in regime di reggenza, l’IOS “F. De Sanctis” di Lacedonia, ha accolto l’invito promanante dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sede di Grottaminarda, che domani si collegherà da remoto con gli studenti delle scuole sopra citate in occasione del quarantunesimo anniversario del terremoto che il 23 novembre del 1980 sconvolse gran parte del territorio d’Irpinia provocando molte migliaia di morti, oltre alla completa distruzione di interi paesi. L’incontro virtuale troverà attuazione a partire dalle 10.00 sulla piattaforma Google MEET e troverà estroflessione in diversi momenti. Gli esperti dell’INGV illustreranno, innanzitutto, gli eventi del 1980, con approfondimenti, per poi lasciare spazio alle domande degli studenti. Quindi porranno in essere alcune attività “esperienziali”, perché nulla è efficace quanto l’apprendimento in situazione. Vedere con i propri occhi rafforza enormemente la conoscenza meramente teorica. Pertanto sarà effettuato un esperimento consistente nella simulazione della rottura delle faglie, quindi i ragazzi saranno guidati in una visita virtuale alla sala di monitoraggio sismico e per finire sarà testata, attraverso un questionario, la percezione del rischio da parte degli studenti.
Reputo l’iniziativa di cui sopra meritevole di grandissimi elogi perché esula abbondantemente dalle consuete celebrazioni condite con una retorica usata ed abusata da oltre quattro decenni, trasformandosi in una occasione di autentica sensibilizzazione e di notevole accrescimento culturale, ovverossia in un importante momento formativo che coinciderà, ne sono certo, con una presa di coscienza, da parte dei giovani interessati, dello status quo ambientale.