Si è laureata alla Sapienza di Roma in Sociologia e Comunicazione la giovane Adele Melillo Franzese, ma, come moltissimi giovani che hanno terminato il curricolo scolastico non ha ancora trovato occupazione consona agli studi effettuati. Certamente, però, non è tipo da perdersi d'animo ed anzi ha pensato di riscoprire la manualità artigiana come possibile fonte di occupazione, così come accadeva nell'ambito della cultura contadina. Se non che l'artigianato di un tempo oggi è possibile definirla arte, ovvero espressione della creatività umana. E' lei stessa a raccontare i motivi di questa sua scelta.
«Ho imparato da poco, da circa un anno, grazie ad una signora che realizza molti e bellissimi lavori a uncinetto, ai ferri e al chiacchierino. Mi sono avvicinata a questo genere di lavoro quando mia sorella, in attesa di mio nipote, commissionò a questa signora una copertina per la carrozzina. Le chiesi così di poter andare qualche volta a vedere come lavorava e se poteva insegnarmi a lavorare. Le "qualche volta" divennero ben presto tutti i giorni della settimana e mano a mano che vedevo la signora realizzare, con semplicità e passione, lavori stupendi, mi sono appassionata ogni giorno di più riuscendo, dopo un po’ di tempo, a farmi conoscere e vendere anche qualcosa. Ancora oggi coltivo questa passione assiduamente e dico sempre, anche a chi mi chiede come faccio ad avere tutta la pazienza che questo genere di lavoro richiede, che se solo potessi farei questo tutto il giorno».
E in tal modo Adele si è messa a produrre cose bellissime, come borsette di varia foggia, sacchetti per neonati, ma anche bijoux o addirittura bouquet di fiori ricamati all'uncinetto. A noi pare che questo sia il giusto modo di reagire alla disoccupazione giovanile, in attesa che giungano tempi migliori.