Che il nostro territorio sia a rischio idrogeologico specialmente in prossimità dei suoi corsi d'acqua lo affermano le numerose indagini effettuate, negli anni, dai geologi. Se l'agglomerato urbano sorge su sedimenti vulcanici che nei millenni si sono trasformati in tufo, per cui, paradossalmente, l'acqua lo inumidisce e lo rafforza, tranne che negli strati più superficiali, le campagne, di contro, sono spesso argillose in superficie, per cui tali strati si appesantiscono e finiscono per franare. Ciò è quanto è accaduto, ad esempio, nelle prossimità della confluenza tra Calaggio e Scafa, mentre più contenuti sono stati i danni nella Valle dell'Osento. Ciò è quanto si apprende dal Cap. Michele Caponigro, Comandante della Polizia Municipale e responsabile della Protezione Civile, il quale ha affidato ad un comunicato notizie e considerazioni.
«L'eccezionale ondata di maltempo - ha infatti scritto Caponigro - che si abbattuta nei giorni scorsi sul nostro territorio ha provocato numerosi danni. A causa delle abbondanti piogge il fiume Calaggio è esondato nelle campagne del comune di Lacedonia. La zona interessata si trova a valle presso l'Area Industriale di Lacedonia. I problemi maggiori si sono verificati alla strada che collega la SP 284 con le abitazioni che si trovano dalla parte opposta, poiché la furia dell'acqua l'ha letteralmente spazzato via. Ricordo agli automobilisti che non è possibile raggiungere la struttura ricettiva denominata "Zia Maria" in quanto ho provveduto alla chiusura totale dell'accesso mediante transenne. Durante la mattinata sono stati eseguiti dalla Polizia Municipale altri sopralluoghi sul territorio riscontrando solo degli allagamenti alle colture nei campi in località Madonna delle Grazie.
Vi ricordo, quale Responsabile, che la protezione civile locale sta monitorando la situazione e, per il momento, sembra essere tutto sotto controllo infatti non si stimano danni ingenti a persone o cose».
Il Comandante Capinigro ha inoltre affermato che, a fronte di emergenze che possono verificarsi nel corso dell'anno, sarebbe opportuno potenziare la Protezione Civile, ragion per la quale a breve partirà una campagna di adesioni.
Antonello Pignatiello è addivenuto a meritatissima fama di grandissimo fotografo, essendo egli dotato di una sorta di sensibilità estremamente acuminata per quel che concerne la cattura nell’obiettivo fotografico di attimi unici, irripetibili, di paesaggi che l’occhio dell’uomo comune non vede, ma che la vera arte di quello che non esito a definire un vero maestro veste di cromatismi eccezionalmente suasivi. La passione per la natura lo conduce ad esplorare ogni anfratto di questa nostra terra così bella quanto bistrattata ed egli riesce come nessun altro a porne in luce il fascino. Ecco cosa io intendo per salvaguardia dell’ambiente naturale: molto di più di chiacchiere scritte nell’acqua e conservate nel vento può fare l’arte, quella autentica, della quale Antonello è certamente portatore, con riferimento alla fotografia.
L’ultimo “colpo” messo a segno, in ordine di tempo, è l’avvistamento di una cicogna nera nella Valle dell’Ofanto, in agro di Monteverde, evento più unico che raro, che egli ha commentato con queste parole.
«Da qualche anno, nel tratto d’Ofanto che scorre nel comune di Monteverde, nidifica uno degli uccelli più difficili da avvistare in Italia: la cicogna nera (ciconia nigra). Trattasi di un evento eccezionale. Basti pensare che, sempre in Italia, nel 2002 hanno nidificato solo 5 coppie, poi passate a 9 nel 2007. Oggi fortunatamente il trend lascia ben sperare e si contano in tutta Italia circa 15 coppie. Bentornata cicogna nera. Auguri e tanti, tanti pulcini, maschi e femmine».
Ed altro LUPUS IN FABULA ritiene di non dover aggiungere!
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Il fiume Osento trova le sue sorgenti alle pendici del monte Origlio, i cui boschi sono di una bellezza senza pari. Si distende lungo la valle che costeggia il monte Pauroso e confluisce nel lago San Pietro. Per la tutela di un ambiente tanto bello quanto fragile è nato il gruppo "L'Osento ... lo sento", che ha anche una sua pagina facebook da tenere d'occhio. Promotori ne sono Gerardo Bianco e Antonello Pignatiello, che viaggiano alla scoperta dei più remoti anfratti e delle più negllette anse del fiume. Ma le parole sono pleonastiche di fronte alle immagini, che meglio chiariscono il concetto.
FOTO 1: UNA COSIDDETTA "BRIGLIA" LUNGO IL CORSO DEL FIUME
FOTO 2: ANTICA CASA COLONICA IMMERSA NEI BOSCHI
FOTO 3: UN'ANSA DELL'OSENTO
FOTO 4: UNA POIANA IN VOLO
FOTO 5: UNA POIANA APPOLLAIATA
FOTO 6: CAMPI LUNGO LE SPONDE
FOTO 7. UN RARO ESEMPLARE DI AIRONE CINERINO RIPOSA SUL GRETO
FOTO 8: L'AIRONE CINERINO IN VOLO
FOTO 9:CAVALLI AL PASCOLO
FOTO 10: FUNGHI SOTTO LA PRIMA NEVE
FOTO 11: LA CONTRADA SELCI, VIA D'ACCESSO ALL'OSENTO DA LACEDONIA