La Port' R' Pier" - 1953
N.B. Quasi tutte le foto appartengono all'archivio Franciosi, scattate all'inizio degli anno 50 dal celebre Ing. Vincenzo Franciosi. Si ringrazia il figlio Ing. Claudio.
Ci fu un tempo nel quale il centro urbano di Lacedonia mostrava con orgoglio il suo "spirito" di pietra nuda, testimone eloquente delle epoche precorse. Le mura esterne delle abitazioni, che parevano reggersi l'un altra ad evitar di cadere, l'una all'altra addossate, ostentavano rughe profonde, come quelle degli anziani contadini che le abitavano. C'era gente, all'epoca, tanta gente avvezza al sacrificio e portatrice di una umanità che spesso latita negli opulenti tempi nostri, nei quali, fatte salve le situazioni di evidente necessità, le persone si palesano al mondo sempre insoddisfatte a prescindere da ciò che possiedono. E come le case, rivestite d'intonaci freschi dagli improbabili colori a partire dagli anni ottanta, così gli esseri umani non portano più abiti sdruciti e logori, eppur forieri di una eleganza derivante dal senso di dignità di coloro che li indossavano. Ma il futuro di certo non si può arrestare, come pure il progresso, né è pensabile un ritorno tout court all'antico, alla comune cultura tipica di qualche decennio fa, pertanto non è questo che intendiamo quando paventiamo un possibile "ritorno al futuro". Parliamo in sostanza di recupero tanto degli elementi urbani quanto di una cultura fondata su valori solidaristici, entrambe le cose strettamente connesse, perché è pur vero che l'esteriorità, se non dice tutto dell'interiorità, quanto meno offre indizi abbastanza eloquenti. E dunque ci sembrerebbe bello se la pietra tornasse in luce o vestisse, con poca spesa, anche le abitazioni costruite in cemento armato: si può fare e non costa poi tanto. E sarebbe meraviglioso se si pensasse di offrire una idea di rifioritura sociale attraverso l'abbellimento delle stradine del centro con fioriere curate dagli stessi abitanti: si potrebbe ad esempio incentivarli istituendo un concorso per la "strada più bella". Le idee sono molte e vertono tutte sul recupero di un'estetica che da sola potrebbe costituire un eccezionale attrattore turistico.
LUPUS IN FABULA non pretende di ergersi ad arbiter elegantiae, né di dettare il gusto, che naturalmente è e resta soggettivo. Ma amiamo parlare di bellezza, proprio così, perchè non aveva certamente torto Fëdor Michajlovič Dostoevskij, quando, nel romanzo "L'idiota", affermava che «La bellezza salverà il mondo!».
Intanto speriamo di indurre tutti alla riflessione e alla proposta, poi quel che sarà, sarà!
Vico De sanctis - Il mulino di Mastro Mosè - 1954
Via del Corso del Sole alla confluenza con il Corso Augustale - anno 1953
La Port' R' Pier' - Anno 1953
Santa Maria negli anni trenta
Oggi - Una casa di Piazzetta S. Gerardo alla quale è stata riportata in luce la pietra nuda
Oggi - Una casa di C.so G. B. Vico alla quale è stata riportata in luce la pietra nuda